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Un giovane accademico, Ivan Sutherland, perde la testa intorno ad un progetto dal titolo minaccioso: The ultimate display. "Una stanza entro la quale il computer può controllare l'esistenza della materia (…) con una programmazione adeguata, un simile display potrebbe essere il Paese delle meraviglie entro il quale Alice si muove". In quegli anni la mente di Sutherland è molte spanne avanti alle possibilità tecnologiche, ma segna una traccia fondamentale che i futuri cybernauti seguiranno. Dall'imitazione della dinamica reale dei primi "simulatori di volo" ["Link" 1934] alla simulazione virtuale, resa possibile dalle tecnologie elettronico-digitali [macchine che calcolano le equazioni del moto e dell'aerodinamica del velivolo, ipotizzando situazioni non reali - "Progetto Whirlwind" 1949], Sutherland immagina di creare un'interfaccia in grado di funzionare con qualsiasi tipo di simulazione.

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