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L'uomo che ha imparato a conoscere lo spazio ed il tempo, s'appresta a controllarli. Siamo all'alba di 10.000 anni fa ed assistiamo ad una svolta epocale. Con il neolitico, il principale metodo di sussistenza umana, la caccia, è oscurata dalla coltivazione di piante commestibili. Il rapporto col mondo naturale esterno muta nuovamente in modo radicale. L'uomo apprende l'importanza del ritmo, che scandisce ogni evento. Gli avvenimenti si ripetono ad intervalli fissati, il sorgere del sole, la morte di un uomo, la venuta del freddo, delle grasse piogge, la corsa dei bisonti. Nello stesso tempo ogni cosa avvenendo muta, nel tentativo di raggiungere un traguardo, come ad emulare gli asintoti iperbolici. Comprendere il divenire degli eventi ed il loro ritmo, questa la geniale intuizione che caratterizza l'agricoltura. "Vita e morte non sono che fasi di un pensiero cosmico". L'uomo si ferma, s'insedia, lavora e si sincronizza osservando la ritmicità naturale. La ciclicità rende ancora più acuta l'osservazione umana, l'artefatto tecnico evolve a battute incalzanti, il pensiero umano cresce e, nel tentativo di dare un significato a questa nuova percezione, crea il mito, preludio di una concezione virtuale della realtà.

alchimia
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