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L'Homo habilis emerse circa 2.5-2.3 milioni d'anni fa, quando la linea degli ominidi si distinse e persistette fino agli inizi del Pleistocene inferiore [gli esemplari più recenti sono datati 1.6 milioni d'anni fa]. Successivamente dette origine all'Homo erectus, dotato di un cervello più sviluppato. Per cultura e comportamento, l'Homo habilis rappresentò una tappa importante nella via dell'ominazione, poiché la sua massa cranica aveva compiuto notevoli progressi quantitativi e qualitativi. Le sue acquisizioni culturali includevano la lavorazione di materiale duro, non deperibile, la fabbricazione di una serie eterogenea di strumenti e la costruzione di muri di pietra [1.9 milioni d'anni fa ad Olduvai - Tanzania] probabilmente con funzione di riparo. Inoltre la particolare conformazione dei calchi endocranici nel cranio, lascia supporre la presenza di rigonfiamenti nelle aree di Broca e di Wernicke del cervello, segno di un eventuale impiego di rudimentale linguaggio parlato. Con l'Homo habilis si osserva un modello di comportamento costante nella fabbricazione di strumenti litici. Ciottoli di pietra erano scheggiati ad arte per ricavarne un margine tagliente [choppers] ed utilizzati come coltelli dal taglio particolarmente efficace. L'idea di riprodurre ciò che esiste in natura è forse la motivazione essenziale per la nascita di quest'attività strumentale.

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